Rientro a scuola: la lettera della dirigente scolastica

Sciopero del personale ATA alla riapertura delle scuole mercoledì 11 dicembre 2019 dopo il terremoto

Di seguito si riporta l'articolo apparso su Il Filo con il titolo "A Scarperia e San Piero invece le scuole rimangono aperte. E la preside fa la custode" relativo ai problemi che ci sono stati conseguenti allo sciopero del personale nel giorno di riapertura delle scuole dopo il terremoto.

L'articolo contiene anche la lettera della Dirigente scolastica e le dichiarazioni del Sindaco Federico Ignesti.

"SCARPERIA E SAN PIERO – Se a Borgo San Lorenzo è stata una giornata di polemica, per la chiusura, per sciopero, di alcune sedi della scuola primaria, e tra queste il plesso del capoluogo, a Scarperia e San Piero è rimasto tutto aperto, e la preside si è improvvisata custode, presidiando la materna di Scarperia, mentre alla primaria ci ha pensato la vicepreside, insieme ad alcune custodi presenti.Così è finita che alla materna i bambini sono stati fatti uscire alle 12, alla primaria sono usciti dopo aver consumato il pasto, alle medie uscita regolare. Così come a San Piero a Sieve, dove il personale di custodia era al proprio posto, e il servizio scolastico è stato regolarmente assicurato.

Così ora la Dirigente scolastica Meri Nanni ha indirizzato a personale e famiglie una lettera:

    Alla fine di una mattinata intensa , carica di preoccupazioni ed emozioni contrastanti, desidero rivolgere alle famiglie degli alunni e al personale alcune parole di spiegazione e di ringraziamento. Il rientro dopo due giorni di stacco forzato, giorni in cui il nostro territorio è stato colpito duramente e le nostre emozioni sono state messe alla prova, ha coinciso con uno sciopero a cui parte del personale ATA ha aderito, secondo quello che è un diritto costituzionalmente garantito e quindi intoccabile. I disagi in alcuni plessi sono stati importanti; lavorando sull’emergenza, siamo riusciti a garantire , nel pieno rispetto delle vigenti normative, l’apertura di tutti i plessi, anche se con riduzione di orario per alcuni, dove l’assenza di molti collaboratori scolastici, funzione strategica per accoglienza, sorveglianza e dunque sicurezza per tutti gli alunni, non ci ha consentito di svolgere le lezioni per l’intero orario. Abbiamo cercato di conciliare lo spirito di accoglienza e solidarietà che in questi giorni si fa sentire più forte del solito e la necessità di sicurezza degli alunni con i diritti dei lavoratori, e non sempre è stato facile. Desidero qui ringraziare prima di tutto le famiglie degli alunni che si sono dimostrate collaborative pur nella difficile situazione contingente, i miei collaboratori, i docenti che hanno agito oltre il proprio ruolo istituzionale mettendo in campo tutto il loro spirito di solidarietà per la nostra comunità , nella sua parte più piccola e vulnerabile, i nostri bambini. Ringrazio l’Amministrazione Comunale che ci è stata vicina in questi giorni e la Consulta dei genitori, sempre pronta alla collaborazione. E, mentre rispetto e tutelo la scelta dei lavoratori in sciopero, apprezzo la scelta civica e il senso di responsabilità di quei lavoratori che, pur condividendo le ragioni dell’azione sindacale promossa per oggi, hanno scelto di essere presenti per garantire i servizi e aprire le scuole, edifici sicuri a fronte di abitazioni che non sempre lo sono, ambienti confortanti di gioco, di amicizia, di normalità.

“Ringrazio anzitutto la dirigente – nota il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti- per la disponibilità e tutti coloro che si sono positivamente adoperati, in giornate sicuramente particolari. Non voglio criticare nessuno, ma una considerazione mi sia consentita. Il diritto allo scioperò è sacrosanto, ma magari avrei gradito che in una situazione del genere anche le sigle sindacali che lo hanno dichiarato almeno per il Mugello -visto che la notizia del terremoto era a tutti nota- avessero l’accortezza di derogare dalla protesta, pur mantenendo le loro rivendicazioni. La coscienza dovrebbe valere più dele rivendicazioni, visto anche lo stato d’animo dei bambini, per quanto accaduto. E mi chiedo anche se non sarebbe stato giusto -conclude Ignesti-, vista la particolare situazione, che gli enti preposti avessero provveduto a una precettazione”.