Il Sindaco ringrazia Matteo Renzi per aver portato a Cuba il ricordo di Alessia Ballini

Un commento e un ringraziamento di Ignesti sul 'Diario di bordo dall'America Latina' del Primo Ministro

Apprese le belle righe tratte dal ‘Diario di bordo dall’America Latina’, pubblicate qualche ora fa sui socialnetwork da Matteo Renzi, in riferimento alla sua visita a Cuba, nelle quali ricorda Alessia Ballini, il Sindaco Federico Ignesti vuole ringraziarlo pubblicamente per questa significativa citazione.
“E’ stata un’emozione – commenta infatti il primo cittadino di Scarperia e San Piero – leggere questo richiamo ad Alessia, ed il fatto che a farlo sia stato proprio il Primo Ministro, nonostante i suoi tanti impegni istituzionali, mi porta a ringraziarlo a nome anche di tutta la cittadinanza, che ricorda la sua concittadina-Sindaca, prematuramente scomparsa il 2 febbaio 2011, con immutato affetto”.
Alessia Ballini è stata Sindaco dell’ex Comune di San Piero a Sieve per 10 anni, dal 1999 al 2009, ed ha rivestito la carica di Assessore alla Provincia di Firenze quando Renzi ne era il Presidente. Successivamente era stata eletta Consigliere Regionale. Il suo lavoro è stato sempre quello di costruire, stando dalla parte degli ultimi. Il suo impulso è andato nella direzione di coinvolgere i giovani, e di migliorare anche per loro le strutture, prime fra tutte quelle sportive: a lei, oggi, è dedicato l’impianto sportivo di San Piero a Sieve. Lei, ancora, ha dato l’avvio e sostenuto l’Ingorgo Sonoro, una festa unica, visitata ogni volta da migliaia di persone, realizzata dai giovani, e giunta quest’anno alla sua quindicesima edizione. Ci mancano, oggi, il suo taglio sicuro ma umile, la sua capacità di ascoltare, coinvolgere e dare fiducia alle persone, qualità che sapeva indirizzare nell’impegno per la difesa dei diritti civili e, fino agli ultimi giorni, perché la cannabis fosse introdotta fra le terapie per le cure palliative. “Ma – conclude Ignesti – vogliamo ricordarla come ha fatto Renzi, con quel suo sorriso sulle labbra, e quella voglia di vivere e condividere, sicuri che un po’ di tutto questo resterà a Cuba, come in Chiapas e a San Piero a Sieve, e comunque in ogni altro luogo o persona che hanno avuto la fortuna di conoscerla”.
 Riportiamo per intero il “Diario di bordo dall’America latina: quarta tappa” del Primo Ministro Matteo Renzi:
Cuba non è solo la fine del viaggio, la quarta tappa. È soprattutto l’inizio di una storia nuova, tutta da scrivere.
Ho dialogato a lungo con Raul Castro delle opportunità e delle prospettive che si stanno aprendo in questi mesi così intensi, mesi in cui la storia da quelle parti sta facendo gli straordinari.
C’è molto da fare sul turismo, sulle crociere, sulle infrastrutture, sull’agroalimentare, sull’energia, anche rinnovabile nel prossimo futuro. Come ci siamo detti al Business Forum, l’Italia è in prima linea per farlo, perché può farlo bene.
Ma la tappa cubana è stata innanzitutto occasione politica e culturale. Aneddoti sull’amicizia tra i due fratelli Castro e il Che, il racconto della Baia dei Porci e della crisi dei missili visti dalla parte cubana, il rapporto con Batista e il mondo di oggi. La cena con Raul è stata di estremo interesse.
E tra un ricordo e l’altro abbiamo attraversato il tema dell’impegno culturale dell’Italia per Cuba e con Cuba. Del resto anche al mattino avevo incontrato i ragazzi dell’ISA, l’istituto superiore di arte, assicurando loro l’impegno dell’Italia per intensificare cooperazione, scambi, borse di studio. Perché qualche volta una buona idea non basta, servono i mezzi. E lo dimostra la storia di un italiano, vissuto per anni a Cuba, Antonio Meucci. L’idea del telefono fu sua, nata al teatro della Pergola di Firenze e presentata al Gran teatro dell’Avana. Ma privato delle possibilità di concretizzarla, fu l’americano Bell a strappargli la paternità della geniale idea. Non basta avere buone intuizioni, bisogna poterle realizzare: questo il triste epilogo della vicenda Meucci.  Al mattino presto mi sono preso un’ora per correre sul lungomare, il Malecon. Un’occasione per buttare giù la pancia (o almeno per provarci), per tenermi in forma. Ma anche per respirare l’Havana, perché correre per strade e vicoli ti fa entrare nell’anima di una città, altro che auto blindate.     Ho pensato ai tanti miei amici che in questi anni mi avevano invitato a visitare Cuba e l’America Latina. Molti di loro hanno accompagnato con mail e sms, dandomi consigli, condividendo impressioni.     Mentre correvo sul Malecon ho pensato a chi più di ogni altro avrebbe apprezzato questo viaggio. E che è stata con me anche se adesso non c’è più. Lei è Alessia Ballini e ancora ho in mente il suo sorriso quando – ormai sette anni fa – mi obbligò a partecipare a un convegno in Palazzo Medici sul tema dei diritti civili con Mariela Castro, che ho incontrato in un incontro con la comunità italiana a Cuba.
Alessia che è stata con me in giunta in Provincia e poi consigliere regionale ha perso la sua battaglia contro il tumore qualche anno fa. Ma noi, suoi amici, la portiamo con noi. Portandola con me a Cuba – dove per anni ha provato a convincermi ad andare – è come se fosse tornata a casa.
Grazie per aver seguito questo diario. Politico, ma anche personale. Hasta luego, amici.